Grappa Trevisana: la ricetta e come preparare in casa il digestivo al radicchio rosso di Treviso

Con l’infusione del radicchio si ottiene un liquore dal gusto delicato e piacevolmente amaro, di colore rosa pallido che può essere apprezzato come digestivo anche dai palati più fini.
Ovviamente un sapore cosi gentile non può essere sopraffatto da una grappa troppo forte, ecco perché la scelta di una grappa di buona qualità, senza particolari aromi e di grado alcolico non eccessivo e quanto mai appropriata. Consigliamo di servirla fresca.

(nel caso non aveste il Radicchio Rosso di Treviso non preoccupatevi, potrete sostituirlo con un’altra tipologia, i dosaggi della ricetta non cambieranno)

Ingredienti necessari per la preparazione della grappa alla Trevisana

  • 1 litro di grappa bianca (preferibilmente a 50°)
  • 200 g di radicchio rosso di Treviso
  • 350 g di zucchero semolato
  • 100 ml di acqua

La scelta della grappa bianca a 50° è consigliata poiché rappresenta il grado alcolico ideale per una perfetta infusione. Tuttavia, se si preferisce un prodotto meno forte o con note più morbide ed aromatiche, è possibile optare anche per una grappa diversa a minor gradazione, come ad esempio quella a 45°.

Le fasi della preparazione della grappa al radicchio rosso

1. Lavaggio e preparazione del radicchio

Il primo passo nella realizzazione della grappa alla trevisana consiste nel lavare accuratamente il radicchio rosso di Treviso. Si consiglia di farlo sotto abbondante acqua corrente fredda, rimuovendo eventuali residui di terra o impurità presenti sulle foglie.

Una volta lavato, il radicchio va privato delle foglie esterne più dure e delle parti più verdi, che potrebbero conferire amarezze indesiderate al liquore. Dopo aver tagliato via la parte inferiore del cespo, si procede con il taglio delle foglie più tenere a striscioline sottili e regolari.

2. Infusione del radicchio nella grappa

In questa fase è fondamentale seguire un preciso ordine per ottenere l’infuso di radicchio perfetto. Versare le foglie di radicchio tagliate all’interno di un recipiente capiente e coprirle con la grappa bianca. È importante che il contenitore sia ermetico, per evitare dispersioni di aromi dell’infuso.

Lasciare in infusione il radicchio nella grappa per almeno 15 giorni, mescolando il contenuto una volta al giorno. Questa operazione permette alle sostanze amarognole del radicchio di sciogliersi nell’alcool, creando così la base dell’amara trevigiana.

3. Preparazione dello sciroppo di zucchero

Per preparare lo sciroppo di zucchero necessario alla realizzazione della grappa alla trevisana occorrono solamente due ingredienti: acqua e zucchero semolato. In una casseruola versare l’acqua e lo zucchero e portare ad ebollizione, mescolando continuamente fino a far sciogliere completamente lo zucchero. Lasciare raffreddare lo sciroppo a temperatura ambiente.

4. Assemblaggio e filtrazione del liquore

Una volta trascorsi i 15 giorni di infusione, filtrare il composto ottenuto utilizzando un colino a maglie strette o un filtro per caffè. Questa operazione permetterà di separare le foglie di radicchio dalla grappa, ottenendo un liquido limpido e privo di impurità.

In una bottiglia capiente unire l’infuso di radicchio alla grappa con lo sciroppo di zucchero freddo, mescolando bene il tutto fino ad ottenere un liquore omogeneo e chiaro. È possibile aspettare qualche giorno prima di consumarlo, così da dare maggior tempo agli aromi e ai sapori di amalgamarsi alla perfezione.

Grappa alla trevisana: caratteristiche e peculiarità

Il principale ingrediente che rende speciale la grappa alla trevisana è appunto il radicchio rosso di Treviso.

Si tratta di un’ortaggio tipico della provincia veneta, conosciuto per il suo sapore amarognolo e per le sue proprietà benefiche. Utilizzato principalmente nella cucina tradizionale locale, il radicchio trova impiego anche come base per infusi e liquori, grazie alla sua capacità di conferire un gusto unico ed inconfondibile.

La grappa alla trevisana è un digestivo naturale, ideale da gustare a fine pasto o per accompagnare dessert e dolci tipici del territorio. Il suo sapore unisce le note amare e terrose del radicchio a quelle più morbide e rotonde della grappa, dando vita ad un connubio sorprendente e piacevole al palato.

Se sei un amante della grappa, devi sapere che nel nostro blog abbiamo pubblicato diverse ricette che potrebbero esserti molto utili. A tal proposito ti consigliamo anche di dare un’occhiata alla preparazione della grappa all’Artemisia in casa e a quella per la creazione della grappa di Genepì, un liquore davvero imperdibile.

Curiosità sul radicchio rosso o Trevisana

Nativa della regione mediterranea, la cicoria è stata apprezzata fin dai tempi antichi per le sue virtù curative, come evidenziato dalle parole di Galeno, che la lodava per le sue proprietà benefiche per il fegato e i disturbi gastrici.

Diversi scrittori hanno approfondito le capacità terapeutiche della cicoria, spesso facendo eco alle osservazioni di Galeno, tuttavia è principalmente nota per il suo impiego in cucina.

Infatti, questa pianta fu coltivata estensivamente in vari orti, dando vita a un’ampia gamma di varietà orticole commestibili, ciascuna con miglioramenti nelle caratteristiche di gusto e aroma. Oggi, le diverse forme di cicoria sono ampiamente disponibili nei mercati ortofrutticoli sotto denominazioni come “indivia”, “radicchio”, “insalata”, e così via.

Il famoso “Radicchio Rosso di Treviso” è in realtà una varietà di Cichorium Intybus, sviluppata grazie a selezioni meticolose, incroci sapienti e adattamenti ambientali operati dall’uomo. La sua produzione su vasta scala iniziò verso la fine dell’Ottocento, quando furono selezionate particolari semenze per coltivare solo quelle varietà che producevano piante più grandi e robuste. Tra le due guerre mondiali, la coltivazione di questo radicchio, soprattutto nella regione di Treviso, raggiunse un picco qualitativo non solo per le sue caratteristiche organolettiche, ma anche per la sua consistenza e la sua versatilità culinaria, diventando noto come “Radicchio di Treviso”.

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