Orchidee: guida completa alla cura e alla coltivazione

Proponiamo una guida completa ed esaustiva sulle nozioni di base per la coltivazione delle orchidee.  

Anche se è vero che in Italia la maggior parte delle persone preferisce le rose perché sono molto belle e perché hanno grandi significati, bisogna tenere conto anche della bellezza delle orchidee.

Grazie ai suoi meravigliosi fiori dalla forma particolare e ad una combinazione di colori molto intensa ed ammaliante, non c’è alcun dubbio che la fama di questa pianta sia piuttosto consolidata, al punto che nel settore del giardinaggio è molto comune porsi delle domande sulla cura delle orchidee.

Per rendere tutto molto più semplice ed esaustivo, abbiamo pensato di fornire le nozioni fondamentali per ottenere orchidee sane e belle.    

Ecco allora la nostra guida pratica alle orchidee.

Che origine ha l’orchidea?

Per avere un quadro generale partiamo dall’inizio e vediamo innanzitutto quali sono le origini delle orchidee. Si ritiene che la pianta apparì sulla terra circa 65 milioni di anni fa.

Intorno all’anno 300 a.C. il filosofo greco Teofrasto attribuì alla pianta il nome di “orchis” che significa testicolo, in riferimento alla coppia di tubercoli rotondeggianti che si trova alla base delle radici.

In ogni caso, la pianta iniziò ad essere ricercata con vero entusiasmo solo quasi un secolo dopo, prima in Inghilterra e poi in Olanda.

Quali sono le caratteristiche delle orchidee?

Un altro aspetto che va chiarito riguarda sicuramente le caratteristiche delle orchidee: come sono fatte?

Va ricordato che quella delle orchidee risulta essere una famiglia di grande ricchezza naturale: il loro albero genealogico è composto da circa 25.000 specie. In aggiunta, oltre agli esemplari conosciuti, ci sono circa 60.000 varietà ibride, ossia prodotte per incrocio da parte dei floricoltori.

La prima cosa da sapere è che il perianzio della pianta, cioè la parte non riproduttiva, è trimero. Questo stesso, è formato da tre pezzi esterni che prendono il nome di sepali, essendo distribuiti uno nella parte dorsale e due nei lati, oltre a tre elementi interni che prendono il nome di petali, uno dei quali modificato in un labbro più grande e con un colore più intenso degli altri due.

Le orchidee epifite sono dotate di radici aeree la cui parte terminale prende la forma di un cappuccio e si sviluppano fissate agli alberi; anche le orchidee scadenti sviluppano le radici fuori dal terreno ma sono radicate al suolo; le orchidee terrestri, tipiche dei climi temperati, hanno le radici ancorate nel terreno.

Un’altra caratteristica delle orchidee è che il loro odore può variare a seconda della specie con cui abbiamo a che fare. Tra le migliori orchidee profumate ricordiamo il genere Cattleya, che emana una fragranza molto gradevole e profumata.

Le varietà e caratteristiche

Vanda

Nome Vanda
Fioritura Primavera estate fiorisce più volte all’anno fino tre volte
Temperatura: Giorno-Notte Invernale: 15/18° – 12/14° Estate: 28/30° – 20/25°
Luminosità Massima anche sole diretto
Irrigazione Costante nebulizzare con frequenza
Tipo Epifata sviluppo monopodiale

Phalaenopsis

Nome Phalaenopsis
Fioritura Da Dicembre ad Aprile
Temperatura: Giorno-Notte Minima: 16/17° massima: 23/25°
Luminosità Abbondante non diretta però
Irrigazione Frequenti non deve mai disidratare
Tipo Epifata sviluppo monopodiale

Cymbidium

Nome Cymbidium
Fioritura Dall’ Autunno alla primavera
Temperatura: Giorno-Notte Invernale: 15/18° Estiva: max 30°
Luminosità Massimano sole diretto
Irrigazione Frequenti e molta umidità
Tipo Epifata sviluppo simpodiale

Miltonia e miltoniopsis

Nome Miltonia e miltoniopsis
Fioritura Primavera e Estate
Temperatura: Giorno-Notte Invernale: 15/18° Estiva: max 30°
Luminosità Moderata no luce diretta
Irrigazione Frequenti non deve mai disidratare
Tipo Epifata sviluppo simpodiale

Cattleya

Nome Cattleya
Fioritura Estate
Temperatura: Giorno-Notte Invernale: 22/23° – 13/15° Estiva: max 30/32°
Luminosità Massima anche sole diretto
Irrigazione Solo quando è asciutta nebulizzare frequentemente
Tipo Epifata sviluppo simpodiale

Dendrobium

Nome Dendrobium
Fioritura Primavera e Estate
Temperatura: Giorno-Notte Invernale: 15/18° – 12/14° Estate: 28/30° – 22/25°
Luminosità Moderata no luce diretta
Irrigazione Moderata con nebulizzazioni
Tipo Epifata sviluppo simpodiale

Oncidium

Nome Oncidium
Fioritura Primavera e Estate
Temperatura: Giorno-Notte Minima: 12/17° Massima: 22/25°
Luminosità Moderata no luce diretta
Irrigazione Moderata con nebulizzazioni frequenti
Tipo Epifata sviluppo simpodiale

Paphiopedium

Nome Paphiopedium
Fioritura Due volte all’ anno massimo
Temperatura: Giorno-Notte Invernale: 10/15° – 7/10° Estiva: 15/18° – 8/15°
Luminosità Moderata
Irrigazione Una volta la settimana
Tipo Terrestre sviluppo simpodiale

Cambria

Nome Cambria
Fioritura Autunno e Primavera
Temperatura: Giorno-Notte Minima: 10/15° Massima: 20/25°
Luminosità Moderata no luce diretta
Irrigazione Frequenti e molta umidità
Tipo Terrestre sviluppo simpodiale

Odontoglossum

Nome Odontoglossum
Fioritura Primavera
Temperatura: Giorno-Notte Invernale: 7/12° – 5/8° Estiva: 12/20° – 12/14°
Luminosità Moderata no luce diretta
Irrigazione Solo quando è asciutta
Tipo Epifata sviluppo simpodiale

Brassia

Nome Brassia
Fioritura Primavera e Estate
Temperatura: Giorno-Notte Minima: 12/15° Massima: 22/24°
Luminosità Abbondante non diretta però
Irrigazione Solo quando è asciutta per immersione
Tipo Epifate con pseudobulbi

Phragmipedium

Nome Phragmipedium
Fioritura Inverno /Primavera
Temperatura: Giorno-Notte Invernale: 16° Estiva: 29/32°
Luminosità Massima anche sole diretto
Irrigazione Solo quando è asciutta per immersione
Tipo Terrestre

Come si coltivano le orchidee?

Passiamo a questo punto alla coltivazione delle orchidee.Per favorire la salute e la crescita vigorosa della pianta è fondamentale rinvasare; ovviamente, meglio farlo dopo la fioritura e solo se il vaso è troppo piccolo rispetto alle dimensioni della pianta, oppure in presenza di un substrato ormai vecchio e/o marcio.

Ma come scegliere il nuovo vaso per orchidee? Meglio puntare tutto sui vasi trasparenti, in modo tale da apportare un po’ di luce alle radici e dunque, permettendo alla pianta di crescere bene.

Sul fondo del vaso andranno collocati i pezzi più grossolani del substrato. È importante inoltre non esercitare una forte pressione con le mani o la pianta ne potrebbe risentire.

Il miglior concime per orchidee è quello idrosolubile, composto da fosforo, azoto e potassio, con una percentuale maggiore di quest’ultimo. Il periodo migliore per concimare è la primavera.

Come potare le orchidee?

La potatura delle orchidee è oggetto di un acceso dibattito nel mondo.C’è chi sostiene che la pianta si rinnovi da sola dopo essere appassita, e chi crede che questa tecnica è fondamentale per migliorarne la resa e l’aspetto.

Bè, come per ogni cosa, la verità sta nel mezzo, nel senso che andrebbero potate soltanto le piante che ne hanno effettivamente bisogno. In linea di massima sui generi Dendrobium e sui Phalenopsis è possibile effettuare un’accurata pulizia dei fiori, senza mai toccare lo stelo; mentre in presenza del genere Cambria è possibile recidere lo stelo se vecchio o malato.

Come mettere l’acqua alle orchidee?

A questo punto bisogna fornire accurate informazioni sull’annaffiatura delle orchidee, aspetto importantissimo per contribuire al loro sano sviluppo.

Prima di annaffiare è importante capire le condizioni naturali in cui vive la pianta e come assorbe acqua e cibo. Le orchidee di solito vivono nelle foreste tropicali, tra i rami degli alberi, mantenendo sempre esposte le radici. 

Questo perché sono piante epifite, cioè vivono su altre piante senza diventare parassiti. Assorbono acqua e cibo dalla pioggia che rotola sulla corteccia degli alberi, attraverso le loro radici aeree; non da terra come avviene per la maggior parte delle piante.  

In generale, le orchidee non devono ricevere troppa acqua, pertanto è bene prediligere un tipo di annaffiatura sporadica (una volta a settimana è più che sufficiente) un ottimo metodo è per immersione per 20/30 minuti.

Dopo aver bagnato la pianta è bene asciugare l’acqua in eccesso con una carta assorbente. Spesso, infatti, si verificano ristagni apparentemente innocui tra le foglie e il gambo. Questi, se sottovalutati, possono far marcire la pianta o causare la comparsa di funghi e altre malattie.

Quanta luce devono ricevere le orchidee?

Vediamo infine di quanta luce hanno bisogno le orchidee.  

Ricordiamo che l’origine della pianta è tropicale, questo significa che ha dei requisiti ben precisi da rispettare. Affinché l’ingresso di luce sia simile al suo habitat naturale, consigliamo di posizionare le orchidee vicino ad una finestra illuminata, ma facendo attenzione a non farle arrivare la luce diretta (ricorda che questa pianta vive all’ombra dei rami e della vegetazione degli alberi). 

Un’altra opzione è collocare la pianta vicino a una finestra con tende che filtrano la luce.

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