
Utilizzando i germogli di Spiraea Aruncus, anche chiamata “Barba di Giove” si può ottenere un ottimo liquore aromatizzato.
Il risultato che otterremo sarà di colore verde pallido e di sapore piacevolmente amaro, potrà essere gustato, specie alla fine di un pasto, come digestivo.
Ingredienti necessari:
• 5-6 germogli di Spiraea Aruncus
• 1 lt di grappa Preparazione: |
Curiosità
Gli antichi Greci usavano intrecciare ghirlande e festoni con una pianta che chiamavano epeira; Inizialmente il genere di queste piante fu chiamato da Linneo Spiraea; mentre il termine Aruncus veniva usato per L’epiteto specifico. In seguito, su proposta di Michel Adanson, i nomi furono cambiati come li conosciamo ora. Per questo tale pianta in certi trattati si presenta ancora con la vecchia terminologia.
Il genere Aruncus comprende pochissime specie e in Italia è presente praticamente solo con la specie dioicus.
Chiamata volgarmente in molti modi: Barba di capra, Barba di Giove, Asparago di monte (Sparesine di montagna), Coda di volpe, Asparago di bosco (Sparesi di bosco), ecc..
Pianta a fusti flessibili appartenente alla famiglia delle rosacee. Cresce nel sottobosco e nei luoghi franosi delle zone submontane.
Alcune parti della pianta possono essere consumate come gli asparagi. In particolare i giovani germogli primaverili (quelli rossastri che si trovano alla base della radice) se raccolti in tempo (aprile) sono particolarmente indicati per frittate, per essere conservati sott’olio o per aromatizzare liquori.
Ma bisogna fare attenzione al periodo di raccolta, perché nel periodo estivo la pianta produce delle sostanze tipo glicosidi cianogenetici e quindi non è più commestibile.