Grappa di Cirmolo

Una Grappa di Cirmolo, oltre ad essere un digestivo con proprietà salutari, sarà quanto mai rara e pregiata.
Il sapore ed il profumo molto gradevoli, ricorderanno quelli del pino mugo, ma con un tocco più soave e più morbido.

Ingredienti necessari:
• 3 pigne di Cembro tagliate a spicchi
• alcune bacche di Ginepro
• 5 cucchiai di zucchero di canna
• 1 lt di Grappa

Preparazione:
Si prepara con tre pigne tagliate a spicchi messe a macerare in un litro di grappa con l’aggiunta di alcune bacche di ginepro e cinque cucchiai di zucchero di canna. La macerazione al sole durerà due mesi, il contenitore dovrà essere agitato frequentemente, finché il liquido avrà raggiunto una colorazione rosata. Dopodiché si filtrerà e si lascerà altri due mesi a stagionare.

Curiosità

Tutti conoscono il Cirmolo, quel legno pregiato usato in modo particolare per le sculture, per fare mobili artigianali o per imperlinare pareti. Questo non solo per la duttilità e l’elegante venatura ma anche per il caratteristico “profumo di montagna” che emana.

Il pino cembro (Pinus cembra), detto anche semplicemente cembro o cirmolo, è una pianta che cresce prevalentemente ad altitudini elevate, che raggiunge notevoli dimensioni ed è molto longevo. È l’unico pino a 5 aghi presente spontaneamente in Europa.
Dopo i cinquanta anni matura una pigna molto apprezzata dagli animali selvatici come scoiattoli e cervidi.

Le pigne, oltre che indispensabili per gli animali selvatici, sono molto ricercate per aromatizzare i liquori.
Non è facile trovarle: primo per la rarità della pianta, ormai reperibile in poche zone delle Alpi, e poi perché crescono solo su piante adulte e perciò difficilmente raggiungibili.

Il legno di cirmolo è stato scientificamente testato che ha effetti positivi sul benessere psicofisico e sulla salute dell’uomo.
Aiuta a riposare meglio grazie alla capacità di diminuire i livelli di stress e migliorare la capacità di recupero, regolarizzando e rallentando il battito cardiaco e la circolazione sanguigna. Inoltre inibisce lo sviluppo dei parassiti nei tessuti. Così come il profumo aiuta a decongestionare le vie respiratorie.
Tutte queste sono caratteristiche erano già note agli antichi Romani, che ne sfruttavano le capacità balsamiche, terapeutiche e antibatteriche, tanto da attribuire al cirmolo l’epiteto di “regina delle Alpi”.

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