
Utilizzando la radice di Cariofillata comune per aromatizzare la grappa, si può ottenere un ottimo liquore digestivo e tonico.
Di semplice preparazione, il liquore ottenuto sarà di colore marrone-dorato, avrà un profumo aromatico ed il gusto amaro della genziana.
La Cariofillata comune è conosciuta comunemente come Ambretta selvatica, Erba Benedetta o Garofanaia. Quest’ultimo nome è dovuto al fatto che, le radici fresche (o inumidite, nel caso in cui siano state essiccate) se vengono schiacciate odorano di garofano.
Ingredienti necessari: • 5-6 radici di Cariofillata* • 1 lt di Grappa Preparazione: |
Curiosità
Geum urbanum è il nome scientifico di questa pianta, la Cariofillata comune, che è molto comune nel nostro territorio ed ama addensarsi nei boschi, nelle macchie e lungo le siepi.
Le sue radici ricche di tannino si utilizzano come tonico aromatico e astringente, tutt’ora in fitoterapia ed erboristeria sono utilizzate come stimolanti dell’appetito e digestivi. Per uso esterno come collutorio in gargarismi per le infiammazioni della bocca, o in infuso per il trattamento della diarrea e nei disturbi intestinali.
Con le stesse radici si usava un tempo anche aromatizzare il vino e la birra e preparare dei liquori che per le loro presunte proprietà benefiche erano ritenuti capaci persino di neutralizzare i veleni. Da qui il nome di “Herba benedicta“.
Etimologia:
Geum deriva dal greco geno = che genera un piacevole profumo, in riferimento al gradevole odore di chiodi di garofano emanato della sua radice.
Il nome specifico urbanum fa riferimento all’habitat della pianta che si sviluppa frequentemente nei pressi di abitazioni.