
Una grappa aromatizzata con il luppolo assumerà un colore verde-chiaro se fatta con infiorescenze fresche, mentre si presenterà con un colore bruno se fatta con fiori secchi; ma il gusto non cambierà. Il luppolo le impartirà un particolare aroma amaro, che non a caso richiama il sapore delle migliori birre.
Sarà ottima servita fresca come digestivo.
Ingredienti necessari: • un paio di manciate di Luppolo comune • 1 lt di Grappa Preparazione: |
Curiosità
II fatto che il Luppolo (Humulus Lupulus) venisse estesamente coltivato nei pressi dei conventi, fin dall’epoca Carolingia, fece pensare che questa pianta avesse nascoste proprietà anafrodisiache. È dubbio che la pianta possegga tale proprietà in quanto, oltre ad una irrilevante quantità di estrogeni (senza che sia stata per altro data loro un’identificazione chimica), essa contiene più che altro componenti amaro-aromatiche che sono situati principalmente nelle ghiandole delle infiorescenze femminili.
Fin dal X secolo si ritrovavano delle grandi coltivazioni di luppolo specie in Polonia, Germania e Boemia, paesi dove si faceva un gran consumo di birra.
Era la stessa umile bevanda di cereali definita da Plinio «Ceruesia» che serviva come volgare sostitutivo del vino ma che divenne popolarissima presso le popolazioni nordiche appunto perché arricchita con gli aromi del Luppolo.
Si moltiplicarono allora le coltivazioni di questa pianta, indispensabile ormai per la fabbricazione della birra, ed i fiori di luppolo divennero oggetto di imponente esportazione.
Non dimentichiamo inoltre che quel gradevolissimo e utilissimo alimento da consumarsi come gli ortaggi, che Plinio tanto raccomandava riferendosi al luppolo, altro non è che il giovane germoglio del luppolo noto con il nome di bruscandol.
Non è da sottovalutare l’attività estrogenica di tutti i derivati a base di luppolo.