Come è fatto un albero? Tutto quello che dovresti sapere sulla sua struttura e composizione

Gli alberi risultano essere di vitale importanza per la sostenibilità ambientale e il benessere della vita umana, ecco perché è importante comprendere meglio la loro struttura.

Come è fatto esattamente un albero? In questo articolo imparerai quali sono le diverse parti di un albero e i vari processi fisiologici che stanno alla base della sua sopravvivenza.

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Le radici

Analizzando un albero partendo dalla base troveremo innanzitutto le radici, parti in continua crescita che hanno il compito di tenere l’albero ben ancorato al terreno. Ma non solo. Le radici hanno anche l’importante funzione di fornire nutrimento alla pianta, grazie alla loro capacità di svilupparsi in profondità nella terra alla ricerca di acqua e sali minerali da assorbire.

Il tronco

La parte centrale dell’albero viene chiamata tronco. Anche detta fusto, questa struttura portante collega le radici alle foglie.

Al centro del tronco si trova l’alburno, la parte più giovane della pianta che è piena di vasi conduttori e che ha lo scopo di portare la linfa alle foglie. Subito dopo c’è il durame, che è composto da cellule morte e che serve a sostenere la pianta. Il durame è molto scuro e può avere trame diverse a seconda della specie dell’albero e della sua età.

La parte più esterna del tronco – e dunque anche la più vistosa – prende il nome di corteccia, una sorta di “pelle” che protegge la parte vitale della pianta da ogni possibile minaccia.

La chioma

La chioma è la parte finale dell’albero ed ha la funzione di catturare l’energia solare.

La chioma di un albero può assumere diverse sagome. A seconda della specie: può essere piramidale, arrotondata, eretta ecc.

Fanno parte della chioma le ramificazioni secondarie, i frutti, i fiori e le foglie.  

Le foglie captano la luce e la trasformano in energia mediante il processo della fotosintesi clorofilliana. Possono essere caduche nel caso di un albero che perde la sua chioma durante i mesi autunnali, o sempreverdi (resistenti) in presenza di una pianta che non lascia cadere le sue foglie.

Le foglie sono verdi perché contengono la clorofilla, un pigmento di colore verde che permette all’albero di assorbire la luce necessaria. Ma ci sono delle eccezioni: alcune varietà di alberi come il faggio viola o l’acero rosso hanno foglie di colore rosso e ciò è dovuto all’antociano, un pigmento diverso dalla clorofilla.

Infine ci sono i fiori e i frutti. Questi svolgono una funzione riproduttiva in modi diversivi, ma il loro obiettivo è lo stesso: portare i semi il più lontano possibile dall’albero genitore, a favore di una maggiore colonizzazione.

Solo alcuni alberi sviluppano i frutti, derivanti dalla modificazione dell’ovario a seguito della fecondazione, raramente velenosi e molto appetibili all’uomo.

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